Martedì 5 Dicembre, aggiornato alle 19:12

La Via Degli Dei, cinque Algheresi percorrono 140 Km in sei giorni

La Via Degli Dei, cinque Algheresi percorrono 140 Km in sei giorni

Il camminare lento è la nuova frontiera degli amanti dell’escursione, di quelli che prediligono la natura, l’immersione totale nel verde, e non temono la fatica. Capita così che è un gruppo di amici di Alghero abituata a percorrere i sentieri di tutta la Sardegna e non solo, decide, a metà strada fra la scommessa e la sfida, di voler percorrere la”Via Degli Dei“.
Detta così, ai neofiti nulla aggiunge, parrebbe un percorso mistico, ma a ben vedere si tratta di un percorso che da Bologna conduce a Firenze, attraversando gli Appennini. L’itinerario manco a dirlo, è di quelli affascinanti.
Il percorso si snoda nel cuore dell’Appennino tosco – emiliano, con tutti i suoi colori e profumi che si porta dietro, dove l’obiettivo della compagnia algherese composta da Aurelia, Clara, Antonella, Sandro e Giuseppe,  è quello di poterlo raccontare a posteriori e dire a petto in fuori : l’ho fatta!
Così la compagnia predispone la road map,  in un percorso che di fatto certificherà l’attitudine di questi amanti del fuori strada, di valere”, che scelgono per una volta di mettersi in gioco, un gioco fatto di fatica, dolori e tanto sudore.

La Via degli Dei come  detto è l’attraversamento dell’Appennino tosco emiliano, con la riserva naturalistica del Contrafforte Pliocenico, la “Flaminia militare” strada costruita nel 187 a.C.,  poi il Castello di Trebbio, il Santuario di Monte Senario, la città di Fiesole. Percorsi per uomini e donne “veri”.
I camminatori di Alghero preparano le valigie, pianificano tutto  e il volo dall’aeroporto di Fertilia è cosa fatta.
Prende corpo  quella voglia irrefrenabile di mettersi in discussione, di provare il livello successivo di capacità, di resistenza,  di superamento di quella asticella che diventa non un limite, ma un obiettivo da raggiungere e  superare.   Un misto di passione e voglia di staccare dalla routine, per abbattere lo stress della quotidianità, specie in un momento particolare come questo, successivo a una pandemia che ha messo a dura prova tutti, compresi gli sportivi, e gli amanti della camminata.
In mezzo, condito a piccole dosi,  c’è anche “un non so che” di mistico, quelle piccole dosi di ricerca costante di pulizia dell’anima, che solo in determinati contesti è possibile ottenere. E’una immersione totale, con un percorso che solo a raccontarlo mette in difficoltà. Sono 140 km di strada da Bologna Firenze con un numero di tappe a piedi fissata nel numero di sei, con salite che sembrano muri invalicabili e discese che spezzano gambe e gonfiano le caviglie. Tutto per portare a casa la certificazione della scommessa vinta, da conservare nel cassetto dei ricordi che contano.
Aurelia, Clara, Antonella, Sandro e Giuseppe, con i “Quattro mori al vento” l’hanno percorsa tutta, 140 chilometri con alti e bassi, momenti di felicità e lo scoramento derivato dalla fatica. Ma camminare e cantare “ehi, ehi, ehi gente, come va laggiu? Qui la vita non si sente non ritornerò mai più, quella fantastica canzone di Piero Marras, autentica poesia da bisbigliare se sopraffatti dalla fatica, è un po raccontare una bella storia condita con un pizzico di follia. Si può anche essere, ma la vita, vissuta con piccole dose di ……


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