Quando si vuol parlare di Enzo Favata, bisogna farlo con molta cautela, cercando di non finire nei luoghi comuni di chi si approccia al mondo della musica, con poca modestia, lasciando intendere di conoscere quasi tutto. Il musicista Enzo Favata, è un personaggio dalle 1000 sfaccettature.
Conosciutissimo e apprezzato sulla scena del jazz internazionale come sassofonista, è anche compositore e autore di musiche originali per cinema, radio, teatro, documentaristica.
La sua musica, che altro non sono che progetti che prendono corpo, è caratterizzata da un originale intreccio tra musiche popolari e avanguardia. Presente in prestigiosi festival ed innumerevoli palcoscenici, in tutto il mondo: Europa, Asia, Africa. Favata è stato accompagnato ed ha registrato dischi con musicisti del calibro di Dino Saluzzi, Enrico Rava, Miroslav Vitous, Lester Bowie, Art Ensemble of Chicago, Metropole Orkest, Dave Liebman, Guinga, Omar Sosa, Django Bates Tenores di Bitti, Eivind Aarset , Jan Bang e tanti altri. Non disdegna, talvolta, l’uso di strumentazioni elettroniche per filtrare i suoi strumenti a fiato, soprattutto clarinetto e sassafoni per ricavare melodie intensissime e originali. Capace persino di essere un polistrumentista, ma riconosciuto in Italia fra i cinque clarinettisti di jazz più famosi.
Almeno 16 dischi all’attivo.
Si comprende allora la difficoltà nel giustificare la sua assenza dal cartellone del jazz ad Alghero. La città che si sta riproponendo agli occhi del gran pubblico con nuovi prodotti, cultural-musicali specie il Jazzalguer, Enzo Favata lo tiene in panchina. Una riserva di lusso, direbbe qualcuno. E per chi vuole soffiare sul fuoco dell’equivoco, c’è materiale per accendere una polemica. Ma a Enzo Favata le polemiche non piacciono, e su questo filone non entra. Bene informati lo danno in sala di incisione, dove lavora alacremente alla sua ultima fatica, con la collaborazione di musicisti medio-orientali. Ma pare proprio che Favata avrà il suo spazio per “dare” ad Alghero.
Già, perché ora si starebbe studiando un’ipotesi di lavoro, che investe eccellenze artistiche locali, usate come ambasciatori di Alghero in campo internazionale. Insomma un nuovo modo di fare promozione che non culmina nell’evento in loco, ma che potrebbe essere esportato. Come dire che un progetto potrebbe nascere ad Alghero, ma esportato. Insomma il profeta in patria lo abbiamo, perché non parlarne? E dopo che si calmerà il gran trambusto su Alghero i suoi eventi, ci sarà modo e tempo per parlare di progetti e programmi , per alimentare e tenere in piedi un rapporto proficuo con la massima espressione locale di musica jazz che si caratterizza per l’originale intreccio con le musiche popolari e di avanguardia. In una parola una risorsa.
Nella foto Enzo Favata , a seguire con il chitarrista Marcello Peghin, da oltre 30 anni fanno musica insieme