Oggi è ricominciata l’avventura della “Akenta”. Depositate migliaio di bottiglie nell’incubatrice naturale dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia.
Una straordinaria esperienza, caratterizzata sul fronte dell’innovazione del tutto naturale. La Cantina di Santa Maria La Palma, oggi ha depositato nella sua personalissima “cantina” subacquea, il vino conservandolo in fondo al mare. Per la precisione sette mesi a 28 metri di profondità, con condizioni ideali per l’affinamento: temperatura costante, pressione, luce non diretta, assenza di vibrazioni. Per un migliaio di bottiglie di Akenta che emergeranno a Maggio, oggi è cominciata la sosta nell’incubatrice naturale dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia, poco dopo il promontorio del Lazzaretto. A Santa Maria la Palma c’è grande soddisfazione, e la cooperativa che annovera 300 soci conferitori è al centro dell’attenzione.
L’idea della Cantina di Santa Maria La Palma in collaborazione con il Parco di Porto Conte, l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana è tra le più significative in Italia per via delle condizioni totalmente green di conservazione delle spumante.
Il risultato è garantito al punto tale che dallo scorso anno Alghero ospita l’Akenta day, ovvero la festa per il giorno in cui il pregiato vermentino-spumante riemergerà dall’acqua.