Si chiama “mozione unitaria”quando due componenti seppur da punti di vista opposti decidono di percorrere la stessa strada per eleggere il segretario. Febbrili trattative nella mattinata per cercare di mettere insieme un mosaico che fino alle 13:30 di stamattina sembrava impossibile. La pregiudiziale è nata su una mozione che conteneva in sostanza, il reingesso nel partito di tutti i fuoriusciti di 3 anni fa. Su questo la componente maggioritaria, che faceva riferimento Enrico Daga ha tenuto il punto, non ne voleva sapere e praticamente rimandava a tempi migliori il re-ingresso di coloro che se n’erano andati, spaccando i fatto il Partito. Trattenuti in una sorta di limbo, a meditare. Le trattative, fra capicorrente, alla fine ha fatto soccombere, se vogliamo, la rigidità sulla pregiudiziale. Tutti dentro, e tutti rientrati e nel PD algherese scoppia la pace. Ma non è proprio così. Da domani per Mario Salis, rieletto segretario, ci sarà un gran lavoro per cercare di sistemare insieme al sindaco Mario Bruno il puzzle, adesso, delle nomine e dei veti. Assessorati, partecipate, commissioni, tanta carne sul fuoco per cercare di dare un senso a una nuova fase politico-amministrativa che, prevede che il PD sostenga Mario Bruno. È vero che la componente che in città esprime Enrico Daga, quindi riformatori che fanno capo a Spissu, Lai e Cabras, per intenderci, hanno piazzato il segretario, ma è anche vero che la minoranza, riconducibili a Lotto, Demontis e Soru, ha preteso e ottenuto che tutti quelli che dal PD erano andati via, formando un altro partito, da domani possano rientrare. Difficile dire chi ha vinto e chi ha perso, diciamo che tutto sta a metà e pare proprio che tutte le frizioni che sino a ieri erano presenti, ancora domani ci saranno. Il PD è fatto di anime, di modi di pensare, di cultura, di modo di intendere la politica e l’impegno, come forse da altre parti non si fa. E la convivenza necessaria è obbligata in un partito che, non può con la testa pensare alle elezioni prossime venture dietro l’angolo e, dall’altra dividersi nell’interesse spicciolo dei personalismi. Costi quel che costi, a patti si è dovuti scendere, perché ad Alghero la campagna elettorale è cominciata con largo anticipo, ma vallo a spiegare a quelli che hanno votato Enrico Daga sindaco, opposto fra gli altri anche a Mario Bruno, che è stato un mero refuso, che in sostanza si è votato uno, ma se n’è acchiappati due?
In ballo non c’è solo il sostegno del Pd a Mario Bruno sindaco, in evidente difficoltà, ma c’è molto di più. Ci sono all’orizzonte elezioni, a vari livelli, e Alghero ambisce a proporre una candidatura autorevole e spendibile, che raccolga il consenso di tutto il Partito. Ma siamo già a dopodomani.